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<p style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana; font-size: xx-small;"><br /> </span><span style="font-family: Verdana; font-size: xx-small;"><strong><br /> <br /> </strong></span></p>
<table style="text-align: center; width: 400px; height: 149px; margin-left: auto; margin-right: auto;" bgcolor="#aaaaaa" border="0" cellpadding="2" cellspacing="1">
<tbody>
<tr>
<td bgcolor="#eeeeee">
<div><span style="font-family: Verdana; color: #8c0000; font-size: xx-small;"><strong>PROFILO DEI RISCHI<br /> PRODUZIONE DI STOVIGLIE IN CERAMICA</strong></span></div>
</td>
<td bgcolor="#eeeeee">
<div><span style="font-family: Verdana; color: #8c0000; font-size: xx-small;"><strong>PROFILO DEI RISCHI<br /> PRODUZIONE DI MANUFATTI IGIENICO SANITARI</strong></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td style="text-align: left;" bgcolor="white"><span style="font-family: Verdana; font-size: xx-small;"><strong><a href="http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/industria_ceramica_delle_stoviglie/profilo.pdf" target="_blank">Profilo di rischio</a><br /> <br /> <a href="http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/industria_ceramica_delle_stoviglie/danno_atteso.htm" target="_blank">Il danno atteso</a><br /> <br /> <a href="http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/industria_ceramica_delle_stoviglie/galleria.pdf" target="_blank">Galleria di immagini</a><br /> <br /> <a href="http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/industria_ceramica_delle_stoviglie/sds.zip" target="_blank">Applicativo gestionale delle schede di sicurezza</a></strong></span></td>
<td bgcolor="white"><span style="font-family: Verdana; font-size: xx-small;"><strong><a href="http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/_cerasan/index.htm" target="_blank">Profilo di Rischio</a></strong></span></td>
</tr>
</tbody>
</table>
<p style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana; font-size: xx-small;"><strong><br /> </strong></span></p>
<p style="text-align: center;">&nbsp;</p>
<p style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana; font-size: xx-small;">A Cura del Laboratorio Igiene Industriale</span></p>

12. OFFICINA (MANUTENZIONE E SERVIZI)

12.1. Descrizione lavoro/mansioni
In tale reparto si effettuano le piccole riparazioni elettriche e meccaniche e le operazioni di manutenzione ordinaria, necessarie per il corretto funzionamento del ciclo produttivo. La permanenza in officina degli addetti ha lo scopo prevalente di prendere i materiali necessari alle riparazioni e di preparare i pezzi da collocare/sostituire; mentre la maggior parte del lavoro è effettuato all'interno dello stabilimento in prossimità delle macchine o degli impianti da riparare. Per specifiche operazioni di manutenzione straordinaria ci si affida a ditte esterne specializzate (idraulici, meccanici, elettricisti, installatori di impianti specifici,ecc). Il "meccanico" o manutentore dello stabilimento è colui che si occupa della ordinaria manutenzione dei macchinari e degli impianti dello stabilimento, del coordinamento con ditte esterne nella installazione o riparazione di nuovi macchinari.

12.2. Materie prime e materiali accessori
La materia prima è rappresentata dai prodotti della fase precedente (piatti).

12.3. Le attrezzature e le macchine

Il reparto servizi generali, comprende tutti i servizi indispensabili alla corretta gestione tecnologica dell'azienda, non inseribili in uno specifico reparto e il supervisore e responsabile del buon funzionamento degli stessi è l'officina. In tale reparto sono presenti i manutentori meccanici e/o elettrici. Per il corretto svolgimento del loro lavoro, gli addetti devono conoscere alla perfezione i cicli tecnologici dell'azienda ed i macchinari presenti all'interno della stessa. La strumentazione presente nel reparto è quella indispensabile per la manutenzione preventiva e da ripristino dopo una rottura.
Sono solitamente presenti i seguenti macchinari:
- Tornio con o senza dispositivo "a copiare";
- Bombole e cannelli per taglio ossiacetilenico;
- Trapano a colonna;
- Saldatrice/i ad elettrodo o a filo;
- Mole, smerigliatrici
- Seghe, troncatrici.
- Altri utensili portatili.
Fuori del reparto officina vi sono altri macchinari di vario genere quali:
- Compressori;
- Generatori di calore ( scambio fumi/aria );
- Generatori di calore (scambio fumi/acqua);
- Cabina decompressione metano;
- Cabina trasformazione energia elettrica;
- Gruppo elettrogeno;
- Gruppi condizionamento aria

Tabella 17. OFFICINA
Figura professionale Principali operazioni Fattori di rischio
Meccanico manutentore -Utilizzo macchine utensili

-Prelievo dei manufatti smaltati



-utilizzo saldatrici









-utilizzo muletti

-manutenzione in luoghi sopraelevati/ristretti
polveri


infortuni

movimentazione carichi

solventi

rumori

gas

fumi tossici

abbagliamento

urti contro mezzi

infortuni

IL PUNTO DI VISTA DEI LAVORATORI SU RISCHI, DANNI ALLA SALUTE
E GESTIONE DEL RISCHIO, NEL COMPARTO CERAMICO DELLA PROVINCIA DI VITERBO
A cura di: Dr. Enzo Valenti e Dr.ssa Giovanna Manzari S.P.I.S.L.L. ASL Viterbo-Civita Castellana

Il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro della A.S.L. Viterbo, in collaborazione con gli R.L.S. del comparto di produzione ceramica del comprensorio di Civita Castellana, ha condotto nei mesi di marzo-aprile 2001 una indagine conoscitiva tra i lavoratori addetti alla produzione ceramica (idrosanitari, stoviglie e altre produzioni), utilizzando un questionario autosomministrato.
Il questionario anonimo conteneva domande su:
rischi lavorativi percepiti, da un elenco comprendente 13 voci, con scala di intensità (basso, medio, alto);
disturbi accusati dal lavoratore, da un elenco comprendente 15 voci;
giudizio sulla corrispondenza tra rischi percepiti dal lavoratore e rischi valutati dal datore di lavoro;
giudizio sulla corrispondenza tra rischi lavorativi presenti e tipo di accertamenti sanitari disposti dal medico competente;
giudizio, in caso di disturbi riferiti, sulla ricerca della loro possibile causa nei rischi lavorativi, da parte del medico competente;
grado di conoscenza dei lavoratori sul Servizio P.I.S.L.L.;
livello di "fiducia" dei lavoratori nei confronti del Servizio P.I.S.L.L.
I questionari raccolti sono stati 770, che rappresentano circa il 21 % del totale degli addetti alla produzione ceramica: 451 nella produzione di idrosanitari, 257 nella produzione di stoviglie, 62 in altre produzioni (per lo pi piastrelle).

RISCHI MAGGIORMENTE PERCEPITI (integrando frequenza ed intensità )
Nella produzione di idrosanitari prevalgono i rischi di natura ergonomica ("sforzo fisico", "movimenti ripetitivi", "movimentazione di pesi"), maggiormente percepiti rispetto ad altri pi noti e pi valutati, come le polveri, il microclima e il rumore.
Anche nella produzione di stoviglie prevalgono complessivamente i rischi ergonomici, ma con una maggiore percezione del rischio da "posture fisse" rispetto alla "movimentazione di pesi"; vengono anche maggiormente percepiti in tale produzione i rischi da rumore e da polveri.
Nelle altre produzioni sono maggiormente percepiti i rischi "tradizionali" di "rumore", "polveri" e "microclima".
Le suddette percezioni risultano coerenti con la realtà lavorativa, infatti negli idrosanitari i pezzi lavorati pesano di solito tra i 15 e i 25 Kg e sono movimentati prevalentemente a mano, mentre nelle stoviglie i pesi movimentati sono minori, ma sono presenti mansioni con postura fissa, come il decoro.

DISTURBI PIU' FREQUENTEMENTE RIFERITI
Emerge globalmente una altissima frequenza di disturbi riferiti; solo il 5 % del campione dichiara di non aver alcun disturbo.
Negli idrosanitari (lavoratori di sesso maschile) risulta che il 64 % degli addetti lamenta "mal di schiena", il 63 % "dolori a spalla/gomito/polso/mano" ed il 50 % "lombosciatalgia".
Nelle stoviglie va fatta una distinzione tra uomini e donne che, oltre alla differenza di sesso, presentano anche una differenza di mansioni svolte. Negli uomini prevalgono gli stessi disturbi indicati negli idrosanitari, ma con frequenze minori, rispettivamente 61 %, 51 % e 47 % ed emerge come disturbo la "riduzione dell'udito" nel 48 %; nelle donne, che svolgono in prevalenza la mansione del decoro, spiccano ai primi tre posti i "dolori a spalla/gomito/polso/mano" (85 %), "mal di schiena" (72 %), "dolori alla cervicale" (51 %).
Nelle altre produzioni la frequenza dei disturbi riferiti nettamente inferiore (mal di schiena 52%, dolori arti superiori 48 %), eccetto per la "riduzione dell'udito" , riferita dal 45 %.
Questa rilevazione di frequenza dei disturbi, anche se presenta il difetto di non essere "filtrata" da un medico intervistatore ed verosimilmente "sovrastimata", ha una buona coerenza interna rispetto ai rischi percepiti, alle diverse mansioni svolte ed ampiamente giustificata dalle conoscenze che si hanno del ciclo produttivo. Inoltre la classifica dei disturbi riferiti perfettamente in linea con quanto viene rilevato su vasta scala tra i lavoratori europei di tutti i comparti (vedi risultati dell'indagine condotta nel 2000 dalla Fondazione di Dublino, con interviste a 21500 lavoratori negli Stati membri dell'Unione Europea, sulle loro condizioni di salute, riportati sul numero 1, marzo 2001, di questa rivista).

Le risposte alle domande successive aprono grossi interrogativi.
Il 46 % dei lavoratori ritiene che i rischi valutati dal datore di lavoro non corrispondono o solo in parte, a quelli da loro percepiti.
Il 60 % dei lavoratori ritengono che non vi sia corrispondenza o vi sia solo in parte, tra gli accertamenti effettuati dal medico competente e i rischi lavorativi.
Il 65 % dei lavoratori ritengono che il medico competente non ricerchi o solo in parte, la causa dei propri disturbi nell'attività lavorativa.

E' evidente che tutti i soggetti della prevenzione nei luoghi di lavoro, sia quelli aziendali che pubblici, dovranno tener conto di tali risposte per far si che il "punto di vista dei lavoratori" entri a far parte del processo di valutazione dei rischi e che la sorveglianza sanitaria attuata dal medico competente risponda di pi ai bisogni di salute reali.
Il Servizio P.I.S.L.L. inoltre dovrà prendere atto che pi della metà dei lavoratori intervistati (55%) non conosce il Servizio e che il 40 % degli stessi lavoratori non pensano di potersi rivolgere al Servizio per avere risposte in merito ai problemi dei rischi lavorativi. E' necessario rilanciare costantemente le presenza del Servizio tra i propri utenti. L'iniziativa del questionario appena diffuso potrebbe essere, ce lo auguriamo, un primo passo.

11. MAGAZZINO produzione

11.1. Descrizione lavoro/mansioni
Il prodotto terminato il proprio ciclo produttivo è confezionato e preparato per essere spedito. In questo luogo gli addetti scelgono i pezzi, li dividono per categorie di colore, di qualità, di serie e li imballano su dei bancali in legno sorreggendoli a mezzo estensibile in polietilene, oppure per i pezzi di prima qualità si procede all'imballaggio in scatole di cartone.
Altra tipologia di imballaggio è costituita da film termoretraibile che è scaldato mediante fiamma a gas.
Sono presenti in alcune aziende macchine rettificatrici per l'eliminazione di irregolarità del fondo della stoviglia.

11.2. Materie prime e materiali accessori
La materia prima è rappresentata dai prodotti della fase precedente (piatti).

11.3. Le attrezzature e le macchine
La dotazione di macchine in magazzino è assai povera, in quanto la maggior parte delle operazioni consiste nella movimentazione, nella scelta e nell'imballaggio dei pezzi, operazioni che per loro natura risultano avere una componente prevalentemente manuale.
Quindi nel magazzino si trovano:
- Carrelli per la movimentazione dei pezzi
- Carrelli elevatori a forche
- Fiamme per il riscaldamento del materiale estensibile per l'imballaggio
I carrelli elevatori a forche sono mezzi che lavorano per quasi tutta la giornata lavorativa, quindi sono sottoposti a notevole stress meccanico ed usura, questo comporta che si abbia un rapido turn-over dei macchinari che devono sempre rispondere a determinate esigenze del ciclo produttivo e alle norme legislative.Le ultime macchine rettificatrici sono dotate di marcatura CE e fonoisolate: quindi i livelli di rumorosità sono assai ridotti.

Tabella 16. MAGAZZINO
Figura professionale Principali operazioni Fattori di rischio
Addetto magazzino -Pallettizzazione con film estensibile o con termoretraibile

-Trasporto pallets con carrelli elevatori o con traspallets

-Trasporto pacchi

rumore

organi in movimento

gas infiammabili

infortuni

movimentazione manuale dei carichi